Löydetty 563 Tulokset: morte del primogenito

  • Il sacerdote non mangerà bestie morte o sbranate, contraendone impurità. Io sono il Signore. (Levitico 22, 8)

  • Chi bestemmia il nome del Signore sia messo a morte; lo lapidi tutta la comunità. Sia straniero che nativo, se maledirà il Nome, sarà messo a morte". (Levitico 24, 16)

  • Se un uomo colpisce un essere umano sia messo a morte. (Levitico 24, 17)

  • Chi colpisce un animale, ne darà un risarcimento, e chi colpisce un uomo sarà messo a morte. (Levitico 24, 21)

  • Nessuno consacri un primogenito di animali, che, in quanto tale, appartiene già al Signore; sia bestiame grosso che minuto, appartiene al Signore. (Levitico 27, 26)

  • Nessuna persona votata con anatema può essere riscattata; sia messa a morte. (Levitico 27, 29)

  • I figli di Ruben, primogenito d'Israele, i loro discendenti, per famiglie e case paterne, contando tutti i maschi uno per uno, da vent'anni in su, di chi poteva essere schierato nell'esercito: (Numeri 1, 20)

  • Quando la dimora dovrà spostarsi, i leviti la smonteranno, e quando la dimora si accamperà i leviti la erigeranno. Ogni estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte. (Numeri 1, 51)

  • Questi sono i nomi dei figli di Aronne: Nadab, il primogenito, Abiu, Eleazaro e Itamar. (Numeri 3, 2)

  • Designerai poi Aronne e i suoi figli, perché custodiscano il proprio sacerdozio: ogni estraneo che si avvicinerà sarà messo a morte". (Numeri 3, 10)

  • "Ecco, io ho preso i leviti tra i figli d'Israele al posto di ogni primogenito, che apre il grembo tra i figli d'Israele, e saranno leviti per me: (Numeri 3, 12)

  • perché mio è ogni primogenito. Nel giorno in cui colpii tutti i primogeniti nella terra d'Egitto, feci santificare per me ogni primogenito in Israele: dall'uomo all'animale; sono miei. Io sono il Signore". (Numeri 3, 13)


“Pobres e desafortunadas as almas que se envolvem no turbilhão de preocupações deste mundo. Quanto mais amam o mundo, mais suas paixões crescem, mais queimam de desejos, mais se tornam incapazes de atingir seus objetivos. E vêm, então, as inquietações, as impaciências e terríveis sofrimentos profundos, pois seus corações não palpitam com a caridade e o amor. Rezemos por essas almas desafortunadas e miseráveis, para que Jesus, em Sua infinita misericórdia, possa perdoá-las e conduzi-las a Ele.” São Padre Pio de Pietrelcina