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Rispose Abramo: "Io giuro!". (Genesi 21, 24)
Però, ogni volta che Abramo rimproverava Abimèlech per la questione di un pozzo d'acqua che i servi di Abimèlech avevano usurpato, (Genesi 21, 25)
Allora Abramo prese pecore e buoi e li diede ad Abimèlech; e i due stipularono un'alleanza. (Genesi 21, 27)
Abramo mise poi da parte sette agnelle del gregge, (Genesi 21, 28)
Poi Abramo piantò un tamerice in Bersabea, ivi invocò il nome del Signore, Dio eterno, (Genesi 21, 33)
Dopo queste cose, Dio tentò Abramo dicendogli: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". (Genesi 22, 1)
Abramo si alzò di mattino per tempo, sellò il suo asino, prese con sé due suoi servi ed Isacco suo figlio, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva detto. (Genesi 22, 3)
Al terzo giorno Abramo, alzando gli occhi, vide da lontano il luogo. (Genesi 22, 4)
Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò su Isacco, suo figlio; egli prese in mano il fuoco e il coltello e s'incamminarono tutt'e due insieme. (Genesi 22, 6)
Isacco si rivolse a suo padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio mio!". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?". (Genesi 22, 7)
Rispose Abramo: "Dio si provvederà da sé l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". E proseguirono tutt'e due insieme. (Genesi 22, 8)
Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva detto e ivi Abramo edificò l'altare, vi depose la legna, legò Isacco suo figlio e lo depose sull'altare sopra la legna. (Genesi 22, 9)