Talált 1950 Eredmények: eli
Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne". I suoi fratelli gli diedero ascolto. (Genesi 37, 27)
Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. (Genesi 37, 28)
Egli domandò: "Qual è il pegno che devo dare?". Rispose: "Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano". Allora Giuda glieli diede e si unì a lei. Ella rimase incinta. (Genesi 38, 18)
Giuseppe era stato portato in Egitto, e Potifàr, eunuco del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da quegli Ismaeliti che l'avevano condotto laggiù. (Genesi 39, 1)
E il faraone chiamò Giuseppe Safnat-Panèach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di Eliòpoli. Giuseppe partì per visitare l'Egitto. (Genesi 41, 45)
Intanto, prima che venisse l'anno della carestia, nacquero a Giuseppe due figli, partoriti a lui da Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di Eliòpoli. (Genesi 41, 50)
Israele, loro padre, rispose: "Se è così, fate pure: mettete nei vostri bagagli i prodotti più scelti della terra e portateli in dono a quell'uomo: un po' di balsamo, un po' di miele, resina e làudano, pistacchi e mandorle. (Genesi 43, 11)
I figli di Gad: Sifiòn, Agghì, Sunì, Esbon, Erì, Arodì e Arelì. (Genesi 46, 16)
A Giuseppe erano nati in Egitto Èfraim e Manasse, che gli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di Eliòpoli. (Genesi 46, 20)
Gli Israeliti intanto si stabilirono nella terra d'Egitto, nella regione di Gosen, ebbero proprietà e furono fecondi e divennero molto numerosi. Morte, testamento e benedizioni di Giacobbe (Genesi 47, 27)
Giuseppe disse al padre: "Sono i figli che Dio mi ha dato qui". Riprese: "Portameli, perché io li benedica!". (Genesi 48, 9)
Aser, il suo pane è pingue: egli fornisce delizie da re. (Genesi 49, 20)