Genesi, 42

La Sacra Bibbia (Versione CEI 1974)

1 Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano; perciò disse ai figli: «Perché state a guardarvi l'un l'altro?».

2 E continuò: «Ecco, ho sentito dire che vi è il grano in Egitto. Andate laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita e non morire».

3 Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento in Egitto.

4 Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli perché diceva: «Non gli succeda qualche disgrazia!».

5 Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nel paese di Canaan c'era la carestia.

6 Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra.

7 Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: «Di dove siete venuti?». Risposero: «Dal paese di Canaan per comperare viveri».

8 Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero.

9 Si ricordò allora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: «Voi siete spie! Voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese».

10 Gli risposero: «No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri.

11 Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non sono spie!».

12 Ma egli disse loro: «No, voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese!».

13 Allora essi dissero: «Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di un solo uomo, nel paese di Canaan; ecco il più giovane è ora presso nostro padre e uno non c'è più».

14 Giuseppe disse loro: «Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie.

15 In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto il vostro fratello più giovane.

16 Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!».

17 E li tenne in carcere per tre giorni.

18 Al terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio!

19 Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case.

20 Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono.

21 Allora si dissero l'un l'altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia».

22 Ruben prese a dir loro: «Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue».

23 Non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete.

24 Allora egli si allontanò da loro e pianse. Poi tornò e parlò con essi. Scelse tra di loro Simeone e lo fece incatenare sotto i loro occhi.

25 Quindi Giuseppe diede ordine che si riempissero di grano i loro sacchi e si rimettesse il denaro di ciascuno nel suo sacco e si dessero loro provviste per il viaggio. E così venne loro fatto.

26 Essi caricarono il grano sugli asini e partirono di là.

27 Ora in un luogo dove passavano la notte uno di essi aprì il sacco per dare il foraggio all'asino e vide il proprio denaro alla bocca del sacco.

28 Disse ai fratelli: «Mi è stato restituito il denaro: eccolo qui nel mio sacco!». Allora si sentirono mancare il cuore e tremarono, dicendosi l'un l'altro: «Che è mai questo che Dio ci ha fatto?».

29 Arrivati da Giacobbe loro padre, nel paese di Canaan, gli riferirono tutte le cose che erano loro capitate:

30 «Quell'uomo che è il signore del paese ci ha parlato duramente e ci ha messi in carcere come spie del paese.

31 Allora gli abbiamo detto: Noi siamo sinceri; non siamo spie!

32 Noi siamo dodici fratelli, figli di nostro padre: uno non c'è più e il più giovane è ora presso nostro padre nel paese di Canaan.

33 Ma l'uomo, signore del paese, ci ha risposto: In questo modo io saprò se voi siete sinceri: lasciate qui con me uno dei vostri fratelli, prendete il grano necessario alle vostre case e andate.

34 Poi conducetemi il vostro fratello più giovane; così saprò che non siete spie, ma che siete sinceri; io vi renderò vostro fratello e voi potrete percorrere il paese in lungo e in largo».

35 Mentre vuotavano i sacchi, ciascuno si accorse di avere la sua borsa di denaro nel proprio sacco. Quando essi e il loro padre videro le borse di denaro, furono presi dal timore.

36 E il padre loro Giacobbe disse: «Voi mi avete privato dei figli! Giuseppe non c'è più, Simeone non c'è più e Beniamino me lo volete prendere. Su di me tutto questo ricade!».

37 Allora Ruben disse al padre: «Farai morire i miei due figli, se non te lo ricondurrò. Affidalo a me e io te lo restituirò».

38 Ma egli rispose: «Il mio figlio non verrà laggiù con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo. Se gli capitasse una disgrazia durante il viaggio che volete fare, voi fareste scendere con dolore la mia canizie negli inferi».




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Genesi 42 racconta la storia dei fratelli di Joseph che vanno in Egitto per comprare cibo durante la fame che colpì la terra di Canaan. All'arrivo lì, vengono ricevuti da Joseph, che ora è un importante ufficiale del Faraone e che, senza che lo sappia, è suo fratello per molto tempo perso. Gli argomenti trattati includono il pentimento, il perdono, la provvidenza di Dio e il ripristino delle relazioni familiari.

Salmo 32:5: "Confesso al mio peccato e alla mia malvagità che non ho nascosto. I fratelli di Joseph finalmente confessano cosa gli hanno fatto, mostrando rammarico per i loro peccati. Questo verso evidenzia l'importanza della confessione e del genuino pentimento per ricevere il perdono di Dio.

Proverbi 28:13: "Che copre le tue trasgressioni non prospererà mai; ma ciò che le confessa e le lascia raggiungerà la misericordia." Questo verso parla della necessità di confessare i nostri peccati e lasciarli alle spalle invece di cercare di nasconderli o negarli. Questo è qualcosa che i fratelli di Joseph stanno affrontando quando si confrontano con la loro colpa.

Romani 8:28: "E sappiamo che tutte le cose contribuiscono insieme al bene di coloro che amano Dio, quelli che sono chiamati secondo il loro scopo." La vendita di Giuseppe come schiavo e la sua successiva ascesa al potere in Egitto faceva parte del piano di Dio di usarlo per salvare la sua famiglia dalla fame. Questo verso mette in evidenza la verità che Dio lavora tutto per il bene di coloro che lo amano.

Efesini 4:32: "Prima, sete per l'uno all'altro benigno, misericordioso, perdonando l'un l'altro, come Dio ti ha perdonato in Cristo". Joseph sceglie di perdonare i suoi fratelli per quello che gli hanno fatto, mostrando loro la stessa misericordia che Dio gli ha mostrato. Questo verso ci ricorda l'importanza di perdonare coloro che ci hanno ferito e mostra il perdono come un modo per ripristinare le relazioni rotte.

Giacomo 5:16: "Confessa, quindi, i tuoi peccati reciproci e prega l'uno per l'altro, per essere guariti. La preghiera fatta da un giusto può molto nei suoi effetti." Questo verso evidenzia l'importanza di sostenersi a vicenda nella ricerca del perdono e del restauro. La confessione e la condivisione dei nostri oneri tra loro possono portare alla guarigione e al ripristino delle relazioni rotte.


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