Encontrados 50 resultados para: salute

  • Tobi si avvicinò poi a Sara, la sposa di suo figlio Tobia, e la benedisse: "Sii la benvenuta, figlia! Benedetto sia il tuo Dio, perché ti ha condotta da noi, figlia! Benedetto sia tuo padre, benedetto mio figlio Tobia e benedetta tu, o figlia! Entra nella casa che è tua in buona salute e benedizione e gioia; entra, o figlia!". (Tobi 11, 17)

  • e ciò in un medesimo giorno in tutte le province del re Assuero: il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr. 12(a)Quanto segue è la copia della lettera relativa a queste cose: 12(b)"Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette satrapie dall'India all'Etiopia e a quelli che hanno a cuore i nostri interessi, salute. 12(c)Molti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più larga generosità dei benefattori, tanto più s'inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia, tramano insidie anche contro i loro benefattori. 12(d)Non solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che odia il male. 12(e)Spesso poi accadde a molti costituiti in autorità che, per aver affidato a certi amici la responsabilità degli affari pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente, con disgrazia senza rimedio; 12(f)perché i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei governanti. 12(g)Questo si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle iniquità perpetrate da quella peste che sono coloro i quali senza merito esercitano il potere. 12(h)Provvederemo per l'avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno indisturbato e pacifico, 12(i)operando cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi. 12(k)Così è il caso di Amàn figlio di Hammedàta, il Macedone, il quale estraneo, per la verità, al sangue persiano e ben lontano dalla nostra bontà, accolto come ospite presso di noi, 12(l)aveva tanto approfittato dell'amicizia che professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da costituire la seconda personalità nel regno, venendo da tutti onorato con la prostrazione. 12(m)Ma non reggendo al peso della sua superbia, egli si adoperò per privare noi del potere e della vita 12(n)e con falsi e tortuosi argomenti richiese la pena di morte per il nostro salvatore e in ogni circostanza benefattore Mardocheo, per l'irreprensibile consorte del nostro regno Ester e per tutto il loro popolo. 12(o)Pensava infatti per questa via di sorprenderci nell'isolamento e di trasferire l'impero dei Persiani ai Macedoni. 12(p)Ora noi troviamo che questi Giudei, da quell'uomo tre volte scellerato destinati allo sterminio, non sono malfattori, ma si reggono con leggi giustissime, 12(q)sono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nella migliore floridezza. 12(r)Farete dunque bene a non tener conto delle lettere scritte mandate da Amàn, figlio di Hammedàta, perché costui, che ha perpetrato tali cose, è stato impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore di tutti gli eventi. 12(s)Esposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo, permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli nel giorno della persecuzione, cioè il tredici del decimosecondo mese chiamato Adàr. 12(t)Infatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe eletta, Dio, signore di ogni cosa, lo ha loro cambiato in giorno di gioia. 12(u)Quanto a voi, Giudei, tra le vostre feste commemorative celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di banchetti, perché, e ora e in avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per i Persiani benevoli, per quelli invece che ci insidiano sia ricordo della loro perdizione. 12(v)Ogni città e più generalmente ogni località che non agirà secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli resterà odiosissima per tutti i tempi". (Ester 8, 12)

  • Uno muore in piena salute, tutto tranquillo e prospero; (Giobbe 21, 23)

  • Questa è la copia della lettera che trascrissero su tavolette di bronzo e inviarono a Gerusalemme, perché vi rimanesse come documento di amicizia e alleanza per i Giudei. 23"Salute ai Romani e al popolo dei Giudei per mare e per terra sempre; lungi da loro la spada nemica. (Maccabei 1 8, 22)

  • Scrisse e spedì a lui questa lettera: 18"Il re Alessandro al fratello Giònata salute. (Maccabei 1 10, 17)

  • Scrisse loro in questi termini: "Il re Demetrio al popolo dei Giudei salute. (Maccabei 1 10, 25)

  • Il re acconsentì e scrisse a Giònata, a proposito di tutto questo, lettere del seguente tenore: 30"Il re Demetrio al fratello Giònata e al popolo dei Giudei salute. (Maccabei 1 11, 29)

  • Re Demetrio a Làstene suo padre salute. (Maccabei 1 11, 32)

  • Questa è invece la copia della lettera che Giònata scrisse agli Spartani: 6"Giònata sommo sacerdote e il consiglio degli anziani del popolo e i sacerdoti e tutto il resto del popolo giudaico, agli Spartani loro fratelli salute. (Maccabei 1 12, 5)

  • Segue ora copia della lettera che essi avevano inviato ad Onia: 20"Areo, re degli Spartani, a Onia sommo sacerdote salute. (Maccabei 1 12, 19)

  • Il re Demetrio lo assicurò in questo senso, poi gli rispose per iscritto inviandogli la seguente lettera: 36"Il re Demetrio a Simone sommo sacerdote e amico del re, agli anziani e al popolo dei Giudei salute. (Maccabei 1 13, 35)

  • Questa è la copia della lettera che inviarono gli Spartani: "Le autorità e la cittadinanza degli Spartani a Simone sommo sacerdote, agli anziani, ai sacerdoti e al resto del popolo giudaico, loro fratelli, salute. (Maccabei 1 14, 20)


“O amor nada mais é do que o brilho de Deus nos homens”. São Padre Pio de Pietrelcina